EMERGENZA COVID-19 - IMPATTO SULL’ECONOMI2020 - A AGRICOLA CALABRESE
L’estensione e la rapidità del contagio del Covid-19 (cd. Coronavirus) e le conseguenti misure restrittive e di contenimento sanitario adottate dall’Italia e dagli altri paesi europei ed extraeuropei stanno mettendo a rischio le prospettive del sistema economico a medio termine dell’intera area interessata e di riflesso dell’intero territorio nazionale. La maggiore preoccupazione per Confagricoltura Calabria è per la tenuta del sistema sanitario calabrese, che nonostante le eccellenze dei professionisti impegnati in prima linea quotidianamente a garantire la salute ai nostri concittadini, potrebbe entrare in difficoltà per un’eventuale esplosione dell’epidemia anche nella nostra regione.
Un timore legato alla circostanza che negli anni, politiche di razionalizzazione della spesa pubblica a favore della sanità locale si sono trasformate in massicci tagli al sistema di assistenza e cura e soprattutto nella chiusura di tanti presidi ospedalieri che potevano offrire maggiore garanzia di servizi ai cittadini. Sul versante economico, la Calabria, già duramente provata dalla crisi economica e di mercato delle produzioni agricole più rappresentative della regione, a cui si aggiungono le ricorrenti calamità naturali, vive una situazione di particolare disagio che sta mettendo a rischio la tenuta del tessuto economico e sociale.
Per questo serve un importante e razionale piano di interventi che siano a diretto vantaggio di tutta la società civile ed il mondo produttivo, dall’agricoltura al terzo settore. Dobbiamo fare sì che questa crisi possa diventare l’occasione per rilanciare l’Italia e l’Europa in chiave moderna, attraverso l’avvio e lo sviluppo di politiche finalizzate alla digitalizzazione infrastrutturale, la sburocratizzazione e l’ammodernamento dei settori economici e delle amministrazioni, garantendo allo stesso tempo un benessere diffuso dei propri cittadini.
A tal fine Confagricoltura Calabria propone una serie di misure straordinarie da adottare, per le quali sono richieste risorse congrue e strumenti incisivi. Si tratta di azioni strategiche di diversa estrazione, di carattere generale e specifico per tutelare e salvaguardare il settore agricolo calabrese dagli impatti negativi della crisi in atto. La crisi sanitaria non deve divenire crisi economica; per Confagricoltura Calabria è necessario, sin da subito, avendo come riferimento il PCDM pubblicato, avviare una cabina di regia a livello regionale che affronti in maniera coerente e congiunta per tutto il settore agricolo ed agroalimentare l’emergenza coronavirus.
AZIONI DI CARATTERE GENERALE
· Avviare un programma di semplificazioni su base triennale per liberare, attrarre e fidelizzare gli investimenti. In particolar modo su fisco e ambiente/energia. Una serie di misure incentivanti utili a garantire il potenziale di investimento necessario alla transizione energetica, e all’economia circolare, in linea con gli obiettivi del prossimo Green Deal e del Piano integrato per l’energia e il clima, che inoltre potrebbero avere ulteriori impatti di carattere economico sul settore agricolo.
· Garantire Incentivi all’occupazione, non solo giovanile, attraverso una politica di sgravio sui contributi, proseguendo anche sugli obiettivi di riduzione del cuneo fiscale.
· Avviare un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati, dando continuità e sistematicità all’impianto agevolativo esistente, attraverso un accurato potenziamento degli incentivi fiscali. E’ auspicabile in tal senso un incremento delle aliquote dei crediti di imposta, consentendo inoltre un tempo congruo per l’utilizzo di tale strumento. L’intervento dovrebbe avere un orizzonte temporale non inferiore a 3 anni e privilegiare obiettivi strategici come sostenibilità e innovazione, nonché riconversione, riqualificazione e riuso di strutture produttive dismesse, anche in un’ottica di risparmio di consumo di suolo.
· Rilancio dell’immagine della Regione a livello culturale ed enogastronomico per attrarre turisti nazionali ed esteri, facendo leva sul piano di promozione del made in Calabria. Anche il settore turistico e duramente colpito dalle misure restrittive in atto, e si ripercuote in via diretta ed indiretta sull’economia del territorio, soprattutto delle aree interne. Tale fenomeno e visibile non solo nelle aree “zona rossa” ma in tutto il territorio nazionale, da nord a sud. Nella nostra Regione si sta registrando già una drastica diminuzione dei flussi turistici; ciò sta avendo impatto su tutta la filiera, dall’ospitalità alberghiera e agrituristica ai centri culturali fino alla ristorazione e al commercio di prodotti della gastronomia locale. Bisogna lavorare ad un piano di rilancio mettendo in prima linea le eccellenze della nostra Regione.
AZIONI DI CARATTERE SPECIFICO PER IL SETTORE AGRICOLO
In primo luogo vi è la necessità di mettere in atto da subito una lotta alle pratiche sleali: e necessario procedere ad un vero e proprio enforcement della normativa in vigore per quanto riguarda il contrasto alle pratiche sleali. Purtroppo ad oggi non e stata ancora recepita la nuova direttiva comunitaria ma e comunque possibile:
- Implementare l’elenco delle pratiche sleali già definite con l’articolo 62 del decreto legge 1/2012 e dal Dm Mipaaf n. 199 del 19 ottobre 2012;
- Affidare ad uno o piu soggetti il compito di indagare e sanzionare sulle condotte scorrette; - Prevedere all’uopo adeguate sanzioni;
- Stabilire una procedura di segnalazione di tali pratiche sleali possibilmente ricorrendo alla tutela della riservatezza ed alla funzione delle organizzazioni di rappresentanza. In una disposizione legislativa di urgenza si potrebbero prevedere tali disposizioni in un certo senso anticipando il recepimento della direttiva comunitaria.
Piano di promozione straordinario del Made in Italy/Calabria:
il piano di promozione costituisce sicuramente una priorità per il recupero sui mercati esteri della competitività delle nostre imprese e dell’immagine dei prodotti agricoli ed agroalimentari su quei mercati. E’ essenziale che l’utilizzo di tali risorse preveda che esse siano assegnate prioritariamente alle imprese perché realizzino iniziative di promozione sui mercati esteri (partecipazione a fiere, eventi, iniziative B2B, iniziative di comunicazione etc.) per fronteggiare la difficile situazione. E’ altresì essenziale che le procedure di assegnazione delle risorse alle imprese prevedano procedure oltremodo semplificate ed in linea con la contingenza emergenziale che il sistema economico si trova ad affrontare.
Anticipazione pagamenti politica agricola comune (PAC)
Oltre all’anticipo dei pagamenti diretti, comunque limitato al 50 per cento, è essenziale disporre l’anticipo di tutti i pagamenti della politica agricola comune, compresi quelli relativi allo sviluppo rurale.
PROPOSTE IN MATERIA DI LAVORO E PREVIDENZA
Per favorire il reclutamento di manodopera da parte delle imprese agricole i cui lavoratori sono impossibilitati ad effettuare la prestazione a causa dell’emergenza sanitaria, sarebbe necessario:
·consentire il ricorso al contratto di prestazione occasionale anche oltre i limiti attualmente previsti dalla normativa vigente, relativi alle tipologie di aziende agricole, categorie di prestatori utilizzabili e valori massimi di compensi (art. 54-bis della legge n. 96/2017, art. 2-bis della legge n.96/2018);
· estendere la possibilità di ricorrere al lavoro occasionale dei familiari, di cui all’art. 74 del d.lgs. n. 276/2003, anche oltre il terzo grado e fino al sesto grado di parentela e affinità;
· semplificare tutte le procedure per l’assunzione dei lavoratori dipendenti stagionali;
· precisare che l’assunzione di lavoratori per sostituire soggetti impossibilitati a prestare lavoro si considera come idonea motivazione per la comunicazione obbligatoria d’assunzione d’urgenza (UNILAV-URG).
SGRAVI CONTRIBUTIVI
E’ necessario riconoscere sgravi contributivi non solo alle imprese agricole operanti nelle zone colpite dall’emergenza sanitaria, anche in deroga alle previsioni di cui all’art. 8 del d.lgs. n. 102/2004, ma prevederne l’estensione alle imprese agricole di tutto il territorio nazionale.
E’ inoltre opportuno proseguire con determinazione la politica sul cuneo fiscale per la riduzione delle imposte dei dipendenti così da agevolare anche nuove assunzioni.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
E’ necessario che le misure di ammortizzatori sociali in deroga già previste dai provvedimenti del Governo ricomprendano espressamente gli operai agricoli a tempo determinato – che rappresentano oltre l’80% della forza lavoro agricola particolarmente nella nostra Regione – per i quali, come noto, non è prevista alcuna forma di integrazione salariale.
DIFFERIMENTO SCADENZE
Occorre prevedere una congrua proroga, almeno fino alla fine dell’anno, sia degli adempimenti nei confronti degli enti previdenziali (INPS –INAIL) e sia dei pagamenti contributivi a carico delle imprese agricole. In tale contesto sarebbe utile altresì rinviare, per l’intero territorio nazionale, l’entrata in vigore del nuovo sistema di dichiarazione contributiva mensile all’INPS (Unimens-Posagri) prevista per il primo aprile 2020 (art. 8, legge n. 199/2016, come modificata, da ultimo dalla legge n. 28 febbraio 2020, n. 8)
PROPOSTE IN MATERIA DI ACCESSO AL CREDITO
Al fine di far fronte alle difficolta delle imprese agricole, è importante prevedere significativi interventi anche sotto il profilo del credito:
• Una “moratoria” generale da parte anche delle Istituzioni che mettono a disposizione delle imprese strumenti di finanza agevolata. La sospensione del pagamento delle rate e un corrispondente allungamento della durata dei piani di ammortamento potrebbero essere le misure da adottare per sostenere le imprese agricole, da quelle di minori dimensioni a quelle più strutturate.
• La concessione e l’estensione a “titolo gratuito” delle garanzie ISMEA. Tale concessione e attualmente prevista, nel rispetto di taluni parametri, in favore delle imprese agricole per lo sviluppo di progetti innovativi e per contrastare e prevenire i danni causati dalla fauna selvatica (d.l. fiscale 124/2019). E’ altrettanto importante che l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare intervenga in tal senso anche per quelle imprese colpite, direttamente o indirettamente, dall’emergenza “COVID – 19”.
• Altrettanto importante è garantire un plafond congruo che possa prevedere l’accesso di un maggior numero di aziende.
• Liquidità imprese: è necessario prevedere un meccanismo di copertura di tutti i costi degli interessi legati ad ogni forma di indebitamento delle imprese a loro carico, prevedendo inoltre un rinvio delle scadenze e il mantenimento delle attuali disponibilità finanziarie. Eventualmente con un meccanismo di consolidamento delle passività onerose e rinvio a date successive con costi a carico del bilancio pubblico.
PROPOSTE IN MATERIA FISCALE
Trasformazione 4.0 rappresenta un’opportunità straordinaria per investimenti innovativi da parte di tutta la platea delle imprese agricole, che non accedevano in larghissima parte agli incentivi di Industria 4.0. E’ importante che il MISE, nella riflessione di un’estensione della fruizione del credito d’imposta, valuti l’opportunità di rendere il credito fruibile fino ad esaurimento, anche dunque oltre i cinque anni previsti. Sempre in tema di credito d’imposta, si suggerisce che l’idea di concederlo alle imprese che subiscono un calo del fatturato in conseguenza dell’emergenza, sia estesa a tutto il territorio nazionale, dal momento che la crisi ha, ed avrà, effetti crescenti su tutte le imprese. Va inoltre valutata la cancellazione per il 2020, e non la mera sospensione, degli obblighi tributari delle imprese agricole.
Date le ripercussioni sull’economia del paese, e della nostra Regione in particolare, sarebbe necessario la sospensione delle imposte a tutte le imprese almeno fino al 31/12/2020.
Confagricoltura 4 marzo 2020